Operazioni catastali nella concessione italiana di Tianjin 1908-1921 circa
Abstract
Riassunto
In seguito all’intervento in Cina tra le fila dell’«Alleanza delle Otto Nazioni» nel contesto della repressione della «Ribellione dei Boxer» (1899-1901), l’Italia ottenne formalmente (1902) una concessione ai margini di Tianjin, porto fluviale di Pechino. Essa non era considerabile de iure un possedimento coloniale, ma assimilabile de facto per molti versi ad esso. L’area della concessione era caratterizzata da acquitrini, un vasto cimitero cinese e un villaggio di case di fango: per prima cosa risultava quindi fondamentale intraprendere vasti lavori di bonifica, e solo successivamente procedere alle opere di urbanizzazione che, nelle intenzioni del governo, avrebbero dovuto portare alla creazione di una «città italiana» in Cina. Le opere presero vigore solo dopo il 1912, per essere infine terminate, urbanizzazioni incluse, attorno al 1920. Risalgono appunto al periodo 1908-1921 alcuni materiali di natura catastale, che mostrano il progressivo avanzare del programma sino alla sua conclusione e i lotti via via messi all’incanto dallo Stato. Tali documenti sul piano dell’articolazione della concessione permettono di delineare l’evoluzione del ritaglio delle proprietà, l’estensione delle particelle, il loro possesso da parte italiana o straniera; sul piano tecnico, essi mostrano l’adattamento da parte italiana a unità di misura fondiaria e a valori di vendita ricompresi entro il sistema e la valuta cinesi.
Abstract
Following the intervention in China in the ranks of the «Eight Nations Alliance» in the context of the repression of the «Boxer Rebellion» (1899-1901), Italy was formally granted (1902) a concession on the edge of Tianjin, Beijing’s riverine port. It was not considered de jure a colonial possession, but de facto similar to it in many ways. The area of the concession was characterised by marshes, a vast Chinese cemetery and a village of mud houses: it was therefore essential to undertake vast reclamations first, and only later to proceed with the urbanisation works that, in the government’s intentions, should have led to the creation of an «Italian city» in China. The works only took effect after 1912, to be finally completed, including urbanisation, around 1920. Some cadastral materials date back to the period 1908-1921, showing the progress of the programme up to its conclusion and the lots gradually auctioned by the State. On the level of the articulation of the concession, these documents make possible to outline the evolution of the properties, the extension of the lots, their ownership by Italian or foreign parties; on the technical level, they show the Italian adaptation to land measurement units and sales prices with respect to the Chinese system and currency.

