La carta archeologica di Bagni di Lucca: il ruolo del Catasto borbonico per la ricostruzione del paesaggio storico della Val di Lima

  • Letizia Chiti
  • Federico Cappadona
Parole chiave: Carta archeologica, Catasto borbonico, Val di Lima, Archaeological map, Borbonic Cadastre, Lima Valley

Abstract

Riassunto
Tra agosto 2021 e aprile 2022 un gruppo di ricerca costituito da studentivdi Archeologia e Storia dell’Università di Pisa e da archeologi professionisti ha condotto un progetto volto a redigere la carta archeologica del Comune di Bagni di Lucca (Lucca), in Val di Lima, necessario complemento del Piano Operativo Comunale. La metodologia ha previsto lo studio preliminare della bibliografia edita, delle fonti cartografiche e toponomastiche, allo scopo di censire le emergenze del territorio ed individuare aree da sottoporre ad ulteriore indagine attraverso ricognizione di superficie. In seguito, i dati raccolti sono stati messi in relazione su una piattaforma GIS, permettendo di acquisire un quadro della storia del territorio e dell’uso delle risorse di quest’area. Il contributo mostra come la consultazione del Catasto borbonico di Lucca, abbia permesso di individuare aree rilevanti ai fini della schedatura dei siti di interesse archeologico. Gli elementi toponomastici e viari presenti nel catasto hanno direzionato la ricerca sul campo, consentendo di localizzare strutture non più note o di cui non era chiara la posizione, in particolare edifici ecclesiastici e strutture produttive, che nella cartografia storica sono rappresentate da segni grafici convenzionali. Il confronto con la cartografia attuale, la viabilità storica e il prezioso ausilio della popolazione locale, hanno permesso di raggiungere tali evidenze e di valutarne il rischio e potenziale.


Abstract
Between August 2021 and April 2022, a research group of archeology and history students of the University of Pisa, together with professional archaeologists, have researched the area of the Municipality of Bagni di Lucca (Tuscany, Italy) in the Lima valley, aiming to compile an archaeological map to be appended to the Piano Operativo Comunale. The study of the published sources, the cartography, and the toponomastic have represented the preliminary phase of he applied methodology, followed by the survey of the areas of potential interest, enlisted during the desk activities. The recorded data have been transferred on a GIS platform, providing an overview of the history of the valley and the use of its resources. The article discusses how the study of the Borbonic Cadastre has allowed spotting areas of relevance for the means of the archaeological map, as the toponymies and the road networks depicted in the cadastre haveprovided precious indicators to direct the field activities and geolocalise several buildings, such as ecclesiastic and productive structures, which memory and location were lost, but that were still well recorded through conventional marks in the cadastre. Hence, the indications in the historic cartography, and the information provided by the local community have been pivotal to grant access to such remote sites and assess their preservation and cultural potential.

Pubblicato
2023-12-21
Sezione
DAL CATASTO AI PAESAGGI STORICI: DIRETTRICI DI RICERCA