Il paesaggio rurale di Larino nel Catasto Napoleonico. Riconversioni colturali e perdita di eloquenti toponimi
Abstract
Riassunto
Lo studio del Catasto Napoleonico o Provvisorio, riferito ad un comune del Basso Molise, Larino, permette di ricostruire le forme del paesaggio rurale, descritte dettagliatamente nei registri riassuntivi che offrono numerose informazioni relative: ai toponimi dell’area; ai nomi dei proprietari terrieri; alle dimensioni delle superfici delle diverse particelle catastali; alla destinazione d’uso dei suoli; ai fabbricati (case, mulini) e alle rendite catastali. In altri termini l’esame del Catasto Napoleonico, con un raffronto con il Catasto Onciario del 1743, consente di ricostruire un’immagine nitida del paesaggio rurale di Larino, caratterizzato da associazioni colturali oggi del tutto scomparse come ad esempio: vigna olivata, vigna scelta, oliveto seminativo, orto a secco, orto rigabile, querceto seminativo, ecc. La ricostruzione del paesaggio rurale storico è, secondo l’A., tanto più importante perché recupera – insieme e grazie ai tradizionali toponimi non più in uso – anche interessanti formule di uso sostenibile con pratiche agronomiche rispettose dell’ambiente, capaci di proteggere le risorse naturali e di conservare e valorizzare la biodiversità dell’area esaminata.
Abstract
A study of the Napoleonic or Temporary Land Registry Office, of the town of Larino in Lower Molise, allows us to reconstruct the varied forms of the rural landscape. These forms are described in detail in the recapitulatory land registers which reveal a great deal of information about the place names (toponyms) of the area; the names of the landowners the sizes of the land parcels; the use made of the land; the buildings (houses, mills) and the real estate appraisals. In other other words the study of the Napoleonic Land Register, when compared with the 1743 Land Register of Onciario allows us to reconstruct a very clear picture of the rural landscape of Larino, which at the time was characterised by agricultural combinations which have today completely disappeared; examples of these are: olive cultivations, specialised vineyards, arable olive groves, dry agricultural land, striped vegetable land, arable oak tree land, ecc. The reconstruction of the rural landscape, according to the author, is extremely important because it would allow us, together with and thanks to, traditional toponyms no longer existing, to utilise sustainable agronomic agricultural methods which respect the environment and protect natural resources as well as conserve and value the biodiversity of the area being studied.

